Ieri si è spenta una luce importante nella
storia dell'AIDO. Con la morte di Stefano d'Orazio, artista dal talento
sublime, conosciuto in tutto il mondo per la sua storia musicale, in
particolare – ma non solo – con il gruppo dei Pooh, abbiamo perso un amico. Un
amico vero e sincero. Infatti, Stefano è stato per anni il testimone, la voce,
il volto, il sorriso di chi, essendo personaggio conosciuto, amato e
apprezzato, dona sé stesso per favorire la diffusione della cultura della
donazione. L'ho incontrato personalmente e ho apprezzato la sua disponibilità
senza fronzoli, immediata, una condivisone degli ideali comuni di solidarietà e
aiuti ai più deboli, che rende un artista giunto ai massimi livelli ancora più
degno del successo raccolto nel corso della vita.
Per AIDO si è speso sui giornali, in radio, sui
social, in tv. Ovunque.
Rimangono per sempre, in sede AIDO a Roma e
nelle sedi dell'Associazione di tutta Italia, le locandine con il suo invito,
rivolto guardando dritto negli occhi le persone, e il dito puntato come a dire:
"Parlo proprio a te: pensa oggi alla possibilità di esprimerti e esprimi
il tuo sì alla donazione. É un tuo dovere morale e civile".
Tante persone che oggi vivono grazie al
trapianto devono un po' della loro vita ritrovata anche a lui. Se la nostra
società è un po' più solidale e attenta rispetto al passato, lo si
deve anche a lui. Grazie Stefano, sei nella nostra storia. Per sempre.
Flavia Petrin Presidente
AIDO Nazionale
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