Curinga. Si è svolto con successo nel corso del pomeriggio di sabato presso
l'oratorio San Giovanni Battista della parrocchia di Acconia di Curinga, l'incontro
sulla donazione degli organi legato all'attività di cineforum del gruppo
"Ciak si parla", organizzato dai responsabili Rossellina Amendola,
Donatella Frijia, Tommaso Galati, Antonio Pizzonia e suor Maria Domenica. Alla proiezione del film di G.Muccino
"Sette Anime", il cui protagonista sceglie di donare i suoi organi a
sette persone con differenti disagi fisici, è seguito il saluto del parroco di
Acconia, don Carlo Cittadino, il quale, nel rivolgersi ai numerosi presenti, in
gran parte giovani, si è soffermato soprattutto sulla valenza cristiana della
donazione: “Gesù Cristo, ha ricordato don Carlo citando un versetto del Vangelo
di Giovanni, è il primo ad averci
insegnato che nessuno ha un amore più grande di chi dona la vita per i propri
amici”. La serata è poi entrata nel vivo del tema, con l'intervento della
dottoressa Maria Teresa Macrina del reparto di rianimazione dell'ospedale
Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Efficace e lineare, la dottoressa ha illustrato
con magistrale esaustività le modalità rigorosissime che regolano la procedura
di espianto e trapianto degli organi, chiarendo così ai presenti, i tanti dubbi
che questo tema, talvolta per paura o mera disinformazione, arriva a suscitare,
in quanto, per una cultura “errata”, molto spesso si pensa alla donazione degli
organi, come si volesse parlare di morte e non di vita. E sensibilizzare alla donazione
degli organi è diventato un impegno di vita anche per Sebastiano Senese, uno
dei fondatori e Presidente della sezione
AIDO intercomunale di San Pietro a Maida, che coinvolge i comuni di Curinga,
S.Pietro a Maida, Maida, Jacurso e Cortale,
il quale, intervenendo al termine dell'incontro, ha suscitato profonda
commozione nel pubblico presente con la sua testimonianza di padre che ha
compiuto una scelta d'amore donando gli organi della figlia Letizia a persone
che oggi continuano il loro percorso di vita assieme ai loro cari. “Perché, ha
detto Sebastiano Senese, coloro che
ricevono gli organi e coloro che li donano ci mandano un messaggio univoco: non
fermarsi mai alla morte ma guardare sempre alla vita”.
Sebastiano Senese
|